Benvenuta/o nella mia homepage! Se sei qui, probabilmente stai considerando la necessitá di chiedere aiuto per superare un periodo difficile, o forse stai lottando contro la depressione, l’ ansia o problemi irrisolti che continuano a riaffiorare. Qualunque sia il motivo, hai appena preso una delle decisioni piu´importanti: cercare aiuto. Ti invito a leggere mio profilo e le mie aree di competenza e, per qualsiasi domanda o chiarimento, non esitare a mandarmi una mail o, ancora più velocemente, a chiamarmi!
Sessioni di sostegno sia individuale che di coppia/famiglia
A presto!
Chi sono
Psicologa italiana a Copenhagen
Ciao! Mi chiamo Claudia Carrara ed offro consulenza e terapia psicologica in italiano nel mio studio a Copenhagen. Laureata in psicologia all´Universitá di Copenhagen nel 2009 con indirizzo specifico in psicologia clinica e neuropsicologia, ho conseguito il dottorato in psicologia cognitiva nel 2013. Dal 2023 sono terapeuta certificato EMDR e sono attualmente membro dell’associazione Europea EMDR.
Durante gli anni, la mia carriera e i miei interessi hanno seguito tre direzioni parallele: ricerca sui meccanismi neurali che modellano i diversi stati di coscienza, psicoterapia ed insegnamento universitario, quest’ultimo presso l´Universitá di Copenhagen dove sono affiliata come docente esterna dal 2012.
Nata e cresciuta in Italia, vivo ormai in Danimarca dal 1995 dove sono sposata e madre di tre figli.
Il mio punto di partenza é che ogni individuo possiede risorse uniche ed un modo completamente personale di interpretare la vita e le sue sfide. In qualitá di psicologa, il mio compito é dare pieno ascolto ai tuoi disagi e desideri, al fine di identificare le tue necessitá ed aiutarti cosí ad ottenere serenitá ed equilibrio nella vita.
Oltre che in italiano, le sessioni di terapia possono svolgersi anche in inglese o danese
Carrara-Augustenborg C. From Objective Informational Broadcast to Subjective Perceptual Awareness: The Development of a Comprehensive Model of Human Consciousness. 2013, Ph.D Dissertation ISBN 978-87-7611-591-3
Carrara-Augustenborg C., Pereira A. Jr. (2012). Brain Endogenous Feedback and Degrees of Consciousness. In A.E. Cavanna & A. Novi (Eds.), Consciousness: States, Mechanisms and Disorders. Hauppauge, N.Y.: Nova Science.
Approccio terapeutico
Io pratico la Psicoterapia Integrativa, un approccio terapeutico che unisce tecniche e principi provenienti da diverse teorie e pratiche psicologiche allo scopo di adattarsi ai bisogni unici dell’individuo. Il presupposto della psicoterapia integrativa è che nessun singolo modello terapeutico può affrontare adeguatamente le complessità delle nostre sfide psicologiche ed emotive. Pertanto, non è l’individuo che deve adattarsi ad un tipo di terapia, ma è la terapia che deve rispondere alle esigenze della persona.
La Psicoterapia Integrativa attinge ad una varietà di approcci terapeutici, tra cui la psicoterapia sistemico-relazionale, la terapia psicodinamica, l’EMDR, la Schema Therapy e la terapia cognitivo-comportamentale (CBT). Includendo molteplici modelli terapeutici, questo approccio tiene in considerazione gli aspetti cognitivi, emotivi, comportamentali e fisiologici delle nostre esperienze. Inoltre, la psicoterapia integrativa valorizza enormemente la storia personale e il contesto in cui cresciamo, poiché riconosce che le esperienze passate, il nostro background culturale e l’ambiente sociale influenzano significativamente il nostro stato psicologico. Pertanto, la terapia è anche un’esplorazione di questi fattori e ci aiuta a comprendere come il nostro passato influenza il nostro attuale comportamento e il nostro benessere emotivo.
Infine, l’importanza del legame tra terapeuta e cliente è profondamente enfatizzata nella psicoterapia integrativa, poiché una relazione solida e basata sulla fiducia può essere un potente veicolo di cambiamento.
Fiducia ed apertura mentale saranno i pilastri portanti del nostro percorso e rapporto terapeutico.
Aree di competenza
EMDR
L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una psicoterapia integrativa sviluppata da Francine Shapiro alla fine degli anni ’80. Sebbene il metodo sia nato per affrontare il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD), nel corso degli anni esso si è dimostrato molto efficace anche per risolvere altre difficoltá psichologiche ed emotive come ansia, depressione e fobie. Il modello di Elaborazione Adattiva dell’Informazione (AIP), su cui si basa l’EMDR, suggerisce che molti disturbi psicologici derivano dal fatto che l’evento traumatico vissuto dalla persona viene immagazzinato in memoria insieme alle emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche traumatizzanti che hanno caratterizzato quel momento. Durante una sessione di EMDR, l’individuo si focalizza sui ricordi disturbanti mentre i movimenti delle mani del terapeuta inducono movimenti laterali degli occhi. Questa stimolazione bilaterale ci consente di percepire i ricordi con più distacco, di sentire le emozioni meno intensamente, di ridurre le sensazioni fisiche negative e, infine, di rielaborare questi ricordi in modo più adattivo.
Psicoterapia sistemico-relazionale
La psicoterapia sistemico-relazionale si concentra sulle dinamiche che ci circondano (coppia, amici, famiglia, colleghi, ecc.) e su come noi ci relazioniamo ad esse. Per comprendere le origini delle difficoltà attuali, la terapia si concentra quindi sulle esperienze che hanno plasmato il nostro sviluppo e sulle dinamiche sociali e familiari che hanno influenzato il nostro approccio alla vita. Lo scopo della psicoterapia sarà quindi quello di acquisire nuove strategie per interagire con il mondo sociale che ci circonda e di ottenere una comprensione più profonda delle esperienze che hanno portato allo sviluppo di dinamiche disfunzionali.
Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT)
La premessa fondamentale di questo approccio é che i nostri pensieri, emozioni e comportamenti sono strettamente interrelati. Il modo in cui percepiamo noi stessi, gli altri o le situazioni che ci circondano sviluppa le nostre emozioni che a loro volta possono influenzare il modo in cui reagiamo nelle diverse circostanze. Se noi modifichiamo quindi il significato che attribuiamo a determinate situazioni, verremmo anche a cambiare l´impatto emotivo che esse hanno su di noi. Considerando quindi che questi circuiti interattivi possono giocare ruoli determinanti nella vita quotidiana, la terapia cognitivo comportamentale cerca di identificare il modo in cui percepiamo la nostra realtà, concentrandosi sui nostri pensieri ed emozioni.
Terapia Psicodinamica
La terapia psicodinamica ha quale obiettivo quello di consentirci di acquisire la consapevolezza dei nostri pensieri e sentimenti inconsci, permettendoci cosí di affrontare con maggiore chiarezza quei conflitti irrisolti che, pur se avvenuti nel passato, tuttora influenzano il nostro comportamento e le nostre emozioni attuali. Questo approccio enfatizza quindi l’influenza delle esperienze dell’infanzia e delle dinamiche familiari sul modo in cui viviamo le attuali relazioni. I modelli di interazione radicati in esperienze passate possono infatti contribuire a plasmare atteggiamenti e comportamenti specifici nell´etá adulta.
Schema Therapy
La Schema Therapy si basa sul presupposto che esistano molteplici aspetti di noi stessi che ci fanno sentire e comportarci in modo diverso in situazioni diverse. Una delle principali fonti di difficoltà psicologiche deriva quindi dai conflitti tra le diverse parti di noi stessi. Al centro della Schema Therapy c´è il concetto di “schemi”, che sono modelli di pensieri, sentimenti e comportamenti che si sviluppano durante l’infanzia e vengono rinforzati nel corso della vita. Questi schemi, spesso formati in risposta a bisogni emotivi insoddisfatti o esperienze traumatiche, influenzano il modo in cui percepiamo noi stessi ed interagiamo con gli altri: il processo terapeutico é quindi inteso ad identificare e modificare questi schemi disadattivi.
Disturbi dell´ansia
L´ansia é la reazione normale con la quale rispondiamo ad una minaccia concreta (es. se siamo in pericolo di vita) o figurata (es. se avvertiamo di non essere stimati). In entrambe le circostanze, una normale risposta fisiologica puó determinare un incremento della produzione di adrenalina (ormone dello stress), ed un decremento sia della produzione di serotonina (ormone del benessere) che di GABA (neurotrasmettitore inibitorio). Se presenti solo in condizioni realmente difficili e di durata breve, queste reazioni ci aiutano ad affrontare prontamente alla circostanza specifica.
L´ansia patologica é invece una condizione disfunzionale persistente nella quale le risposte fisiologiche sono determinate da eventi neutri (presenti o ipotizzati) ed interferiscono con il nostro funzionamento psichico.
Sintomi psicologici piú comuni:
Senso di paura verso eventi o oggetti specifici
Senso di paura diffuso (l´individuo non puó indicare una causa specifica)
Inquietudine
Ipervigilanza
Paura di perdere il controllo
Tensione emotiva generale e diffusa
Irritabilitá
Difficoltá di concentrazione
Scarsa attenzione
Percezione inadeguata della realtá
Sintomi somatici piú comuni:
Sintomi neurovegetativi
Problemi di respirazione
Sudorazione eccessiva
Iperpnea (respirazione accellerata)
Vertigini
Scarsa salivazione
Aritmia (battito cardiac irregolare)
Diarrea
Tremori
I sequent disordini sono associati all´ansia patologica:
OCD, PTSD, Fobie, Attacchi di panico
Disturbi dell´umore (depressione, paure, attacchi di panico)
DEPRESSIONE
Ad ognuno puó capitare di sentirsi alle volte triste e svogliato ma la depressione clinica si presenta come una coltre consistente e profonda di abbattimento e pessimismo nei confronti di se stesso, della propria vita e della realtà circostante. Scomparsa la speranza che il futuro possa portare miglioramenti, la persona depressa perde ogni interesse e capacitá di dare un senso alla propria vita. La sensazione di essere inutile e nel contempo responsabile di ogni fallimento puo´ esacerbare in un odio diretto verso se stessi.
La depressione clinica riflette un quadro complesso che viene diagnosticato sulla base della presenza di almeno uno dei seguenti sintomi:
Umore depresso (tristezza, disperazione, pianto, senso di vuoto) presente per la maggior parte del giorno e quasi tutti i giorni
Assenza o notevole diminuzione di interesse per tutte o quasi tutte le attività da cui in precedenza l´individuo aveva tratto piacere
Stanchezza, mancanza di energie e di motivazione
Devono inoltre essere presenti almeno 3 dei seguenti sintomi:
Aumento o diminuzione notevole dell’appetito
Insonnia o ipersonnia quasi tutti i giorni
Rallentamento o agitazione psicomotori
Stanchezza cronica
Mancanza di energia
Capacità ridotta di concentrazione ed attenzione
Incapacitá o capacitá ridotta di prendere decisioni
Pensieri ricorrenti di morte o di suicidio
Sintomi da entrambi i gruppi devono essere presenti per almeno 15 giorni (Disturbo Depressivo Maggiore).
Il quadro clinico cambia se i sintomi hanno durata di almeno due anni (Distimia o Disturbo Depressivo Persistente)
La Terapia Cognitivo-Comportamentaleviene applicata allo scopo di aiutare l´individuo depresso ad identificare e combattere i circoli viziosi sui quali si basa la malattia e nel contempo ad acquisire modelli di pensiero piú funzionali.
Trauma
Vivere o assistere ad un evento particolarmente tragico o drammatico puó generare trauma. I sintomi principali di questo malessere psicologico coinvolgono quattro aspetti emotivi e comportamentali dell´individuo:
(Intrusione) Immagini vissute al momento degli eventi riaffiorano durante la giornata (flashbacks) o anche durante il sonno (incubi). La reazione emotiva puó essere intensa al punto da far perdere all´individuo la cognizione di tempo e luogo: nello spazio di un attimo, riviviamo gli eventi traumatici come se questi stessero accadendo nel preciso momento;
(Disturbi dell´umore) Insonnia, scarsa concentrazione, svogliatezza, tristezza ma anche distacco dagli altri e dalle normali attivitá quotidiane si manifestano in maniera frequente e persistente;
(Reattivitá) La vittima del trauma vive in uno stato di agitazione ed irritazione pervasivi che spesso determinano ingiustificatamente reazioni esaggerate;
(Evitamento fisico, emotivo e cognitivo) La persona traumatizzata fa di tutto per evitare luoghi, persone, ambienti e circostanze che possono ricollegarsi agli eventi drammatici. Alle volte, l´intento di evitare qualsiasi associazione con il passato puó causare amnesia per dettagli specifici e scene.
Sindrome da stress post-traumatico
La sindrome da stress post traumatico (PTSD) si presenta quando le conseguenze psicologiche ed emotive scaturite da un trauma si protraggono per piú di 4 settimane (vedi Trauma)
Disturbi degli impulsi – OCD, Attacchi di panico
OCD (Obsessive Compulsive Disorder) ed attacchi di panico sono disturbi strettamente associati ai disturbi dell´ansia (vedi link soprastante).
La terapia cognito-comportamentale e la Schema Therapy hanno dimostrato la propria efficacia in studi controllati e sono attualmente considerati i metodi migliori per affrontare i disturbi degli impulsi.
Abuso di sostanze – Dipendenza da alcohol
A differenza della terapia di gruppo (e.g. alcolisti anonimi) e di altri approcci che richiedono il completamento di specifiche fasi, studi controllati rivelano la maggiore efficacia della terapia cognito-comportamentale nella cura delle dipendenze da sostanze. La premessa principale é che l´abuso di sostanze rappresenta un modo per l´individuo di acquietare sofferenze ed emozioni negative. CBT e Schema Therapy si offrono pertanto come strumenti eccellenti al fine di identificare le radici del malessere e suggerire modi piú sani e funzionali per affrontare la vita.
Disturbi dell´Alimentazione e Nutrizione
I disturbi dell´alimentazione e della nutrizione sono patologie complesse che possono presentarsi fin dalla prima infanzia. Attualmente il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V) riconosce 8 categorie diagnostiche che riguardano i disturbi alimentare:
Pica – Ingestione di sostanze non nutritive (e.g., sapone, carta, stoffa) per un periodo di almeno un mese.
Disturbo di ruminazione – Il rigurgito di cibo (che viene poi rimasticato o sputato) per un periodo di almeno un mese (l´eventuale presenza di una condizione fisica tipo riflusso gastroesofageo non costituisce base per la diagnosi di questo disturbo alimentare).
Disturbo da evitamento/restrizione dell’assunzione di cibo – Il rifiuto o la restrizione ad ingerire cibo sulla base di tre motivi: a) caratteristiche specifiche del cibo (e.g. consistenza, colore); b) interesse scarso o assente verso il cibo; c) possibili conseguenze negative dell´ingerire il cibo.
Anoressia nervosa – Restrizione o rifiuto dell’assunzione di cibo allo scopo di ridurre in maniera significativa le calorie in proporzione alle necessità. Il rifiuto del cibo porta ad un peso corporeo al di sotto delle norme previste in termini di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica; eccessiva influenza del peso o della forma del proprio corpo sui livelli di autostima; paura estrema di accrescere di peso.
Bulimia nervosa – Consumo estremo di cibo in periodi relativamente corti (i.e. abbuffate); comportamenti compensatori che seguono le abbuffate (vomito indotto, uso di lassativi e/o diuretici); sia le abbuffate che i comportamenti compensatori avvengono almeno una volta alla settimana per almeno tre mesi; eccessiva influenza del peso o della forma del proprio corpo sui livelli di autostima.
Disturbo da alimentazione incontrollata (binge-eating) – Mangiare in maniera estremamente veloce grandi quantitá di cibo; Preferenza ad isolarsi durante le abbuffate per evitare l´imbarazzo; disgusto verso se stessi dopo l´assunzione di grandi quantitá di cibo; mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni; la presenza di episodi di alimentazione incontrollata per almeno una volta alla settimana per almeno tre mesi.
Disturbo della nutrizione o dell’alimentazione con specificazione e Disturbo della nutrizione o dell’alimentazione senza specificazione – Queste ultime due categorie sono adottate quando l´individuo prova significativi disagi sul piano clinico, sociale, occupazionale o in altre importanti aree, ma nel contempo non vengono soddisfatti i criteri pieni per qualsiasi degli altri disturbi dell´alimentazione e nutrizione.
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La terapia cognito-comportamentale (CBT) é l´approccio piú comunemente usato nel trattamento dei disturbi dell´alimentazione e nutrizione. Nella mia pratica, io accosto i principi fondamentali della CBT all´enfasi proposta della Schema Therapy sui modelli di relazione, conflitti emotivi e meccanismi di coping (i.e. strategie per affrontare il disagio) acquisite durante l´infanzia e sviluppatesi ulteriormente nel corso degli anni.
Posso anche aiutarti:
Disturbi nell´area relazionale
Solitudine, tristezza e senso di vuoto
Frustrazioni e rabbia
Autostima
Problemi psicologici ed emotivi legati all´espatrio